Francesco Santon ci ha lasciati

Carissimi soci,

Francesco Santon, “vecio orso” è mancato il giorno 25/08/2022.

Nativo di Fiesso d’Artico nel 1939, si era trasferito in seguito a Ponte nelle Alpi, negli ultimi anni viveva a Brunico vicino alla figlia Anna.

Francesco ha il merito di aver dato vita, negli anni anni 70’, ai primi corsi di alpinismo riconosciuti dal  CAI Centrale e di aver fondato, nel 1974 nella nostra Sezione di Dolo la Scuola di Alpinismo “Paolo Bortoluzzi”, della quale fu il direttore per più di vent’anni.

Alpinista, molte sono le sue salite di vie classiche, su roccia e ghiaccio, sulle Dolomiti ed Alpi Occidentali, alcune delle quali prime assolute ed invernali.
Incoraggiato dai ben più famosi alpinisti e Accademici del Club Alpino Italiano, Alessandro Gogna e Carlo Zonta, nel 1975, inizia una notevole serie di spedizioni extraeuropee che lo renderà noto in tutto il mondo alpinistico.

SULLE MONTAGNE EXTRAEUROPEE

L’avventura di Francesco Santon nelle montagne extraeuropee inizia quando, nel 1975, propone e guida come vice-capo la spedizione “Riviera del Brenta” nelle Ande Peruviane voluta, organizzata e finanziata  dalla nostra Sezione di Dolo in occasione del 25° anniversario della sua fondazione.

La meta è il Nevado Huandoy nella Cordillera Blanca; la spedizione raggiunge sia la vetta del Huandoy che di altre montagne della zona ma sarà solo l’inizio…

IL K2

Nel 1983 Francesco Santon è alla guida dell’importante spedizione italo-nepalese che affronterà e conquisterà dal versante cinese lo spigolo nord del K2. L’ascensione, inizialmente, si prospetta con poche difficoltà grazie al tempo favorevole ma poi si rivela estremamente dura e richiede oltre trenta giorni tra i mesi di luglio e agosto del 1983. Tra le varie pubblicazioni a riguardo segnaliamo il documentario presente nell’archivio C.A.I  centrale  che fu premiato alla Biennale di Venezia con la regia di Francesco Santon e la fotografia di Kurt Diemberger.

IN CECOSLOVACCHIA

Rimanendo invece nell’ambito della nostra Sezione, negli anni ’80, grazie ai contatti con il Club Alpino Cecoslovacco, è promotore e organizzatore di scambi culturali e tecnici, permettendo ad alcuni nostri soci di fare l’esperienza di arrampicata sulle torri di arenaria in Boemia mentre molti alpinisti di quella nazione, grazie all’iniziativa, possono poi uscire dal loro paese per conoscere le Dolomiti e partecipare anche alle spedizioni extraeuropee.

IN ARGENTINA

In occasione del 50° della Sezione, Francesco organizza una spedizione nelle Ande Argentine e dà il nome ad una vetta: “Cima Città di Dolo”.

Ma nel 1989 è di nuovo sulle Ande Argentine, nel gruppo del Sosneado, con una spedizione composta principalmente da istruttori della nostra Scuola salendo due cime non censite dalle autorità Argentine proponendo la denominazione di “Cerro Riviera del Brenta” e “Cerro Condor”.

Queste sono solo le attività  più  conosciute, ma Francesco ha fatto molto di più per la Sezione, per la Scuola di Alpinismo e la Riviera del Brenta in generale, dai cori di montagna alla Villa di Strà alle manifestazioni Riviera pulita, alle marce in Riviera da Venezia-Fusina al Foro Boario a Padova, e ancora l’organizzazione di trekking in Africa, Ladakh, Argentina aperti a tutti ed ai quali hanno partecipato numerosi soci ed altre spedizioni in Argentina sull’Aconcagua e al Cerro Venezia.

Grazie alla sua opera, la nostra Sezione di Dolo, ha conosciuto alpinisti come Ardito Desio, Toni Gianese, Pierino Radin, Andrea Cassuti,  Gian Luigi Visentin, Roberto Malgarotto e tanti altri.

A parlare della vita di Santon si andrebbe avanti per ore, ma alle persone che gli sono state più  vicine, di lui, nonostante il carattere da “Vecio orso”, piace ricordare che ha saputo trasmettere l’amore incondizionato per la montagna  ma anche generosità e condivisione.

Da il  libro “VERSO IL CIELO – K2 appuntamento dal versante cinese” (1982) di Francesco Santon

“Al K2 penso, praticamente, da sempre. Non so dire da quando sia cominciato, ma certo molto presto.

Ero ragazzo, nel 1954, e la conquista di Desio, il 31 luglio di quell’anno, mi colpì profondamente lasciandomi, dentro, come la sensazione di aver partecipato anch’io, in qualche modo, all’impresa.

[  ]

Anche quando, rinfrancato dalle esperienze in varie parti del mondo, mi impegnai nell’avventura dell’Everest, l’idea di affrontare un giorno il K2 non l’avevo abbandonata. Tutt’altro. Restava un sogno proibito perché la salita al K2 è il massimo che un alpinista possa desiderare.

E la via che mi tentava sopra tutte le altre, quella attraverso lo spigolo Nord, il massimo, fors’anche più del massimo, se possibile. Un sogno nel sogno, dunque.

[ ]

Poi, per una serie di fortunate circostanze, quello che m’era apparso niente più che un sogno si è trasformato in un’avventura realizzabile.”

Da “K2  LO SPIGOLO NORD” (1983) di Francesco Santon

“La nostra impresa dunque è nata anche sulla linea di una ripetizione: gli italiani, 29 anni dopo, si presentavano dal versante cinese della montagna che avevano salito per primi il 31 luglio del 1954. Quasi trent’anni di distanza, una generazione di idee, esperienze, sentimenti. L’alpinismo nel frattempo ha corso in fretta.

Grazie Francesco per … tutto.

Buon viaggio…

La Sezione C.A.I di Dolo.

I commenti sono chiusi.